a Johnny
Mi chiedono quale prodotto
è migliore, in queste gite
di quartiere che fanno le domeniche
sacre agli sconti
e non sento l'odore d'ingranaggio
oliato, il rancido sapore mio
di latta, venduta vivacemente,
priva di quell'infanzia salmastra
ruggine bagnata di una qualche rovina
dimenticata sulla spiaggia.
Posto un codice a barre risoluto su uno scaffale dove il peso è già
nella mano che anticipa ciò che accade, più commerciale spronato
a contare dal centro ogni cifra come un passo comune, accordato.
"Non ce n'è uno migliore
che soddisfi il tuo bisogno - dico -
ma puoi tornare un altro giorno
a soddisfare l'abbaglio che cerchi
nella nostra sete.
Sopravviviamo della stessa pace."
Meglio la prima o la seconda versione? Ho ancora dei dubbi. Che ne pensate?
RispondiEliminaCome sai per me decisamente la seconda versione. Si sviluppa più completa come un tutto con un suo suono meglio definito e una più precisa armonia.
RispondiEliminaSai che conto sul tuo successo per lo psicanalista che mi svelerà i drammi della psiche!
Caro Artax, prediligo la prima versione. Non so perché. Mi arriva prima, non mi lascia il tempo di respirare ed è già dentro, con un non so che di suadente e squamoso. Qualcosa di commovente e nerastro, che puzza di catramina.
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