lunedì 7 maggio 2012

Un letterato vende vernici - seconda versione

                                                                                          a Johnny

Mi chiedono quale prodotto
è migliore, in queste gite
di quartiere che fanno le domeniche
sacre agli sconti

e non sento l'odore d'ingranaggio
oliato, il rancido sapore mio
di latta, venduta vivacemente,
priva di quell'infanzia salmastra

ruggine bagnata di una qualche rovina
dimenticata sulla spiaggia.

Posto un codice a barre risoluto su uno scaffale dove il peso è già
nella mano che anticipa ciò che accade, più commerciale spronato
a contare dal centro ogni cifra come un passo comune, accordato.

"Non ce n'è uno migliore
che soddisfi il tuo bisogno - dico -
ma puoi tornare un altro giorno
a soddisfare l'abbaglio che cerchi
nella nostra sete.

Sopravviviamo della stessa pace."

3 commenti:

  1. Meglio la prima o la seconda versione? Ho ancora dei dubbi. Che ne pensate?

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  2. Come sai per me decisamente la seconda versione. Si sviluppa più completa come un tutto con un suo suono meglio definito e una più precisa armonia.
    Sai che conto sul tuo successo per lo psicanalista che mi svelerà i drammi della psiche!

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  3. Caro Artax, prediligo la prima versione. Non so perché. Mi arriva prima, non mi lascia il tempo di respirare ed è già dentro, con un non so che di suadente e squamoso. Qualcosa di commovente e nerastro, che puzza di catramina.

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